Il crocifisso di San Damiano: storia e curiosità
Il crocifisso di San Damiano è un’icona molto importante per la religione cattolica. Davanti a questo simbolo, Francesco d’Assisi ha ricevuto la richiesta da parte di Gesù di restaurare la sua Casa. Così, durante un semplice atto di preghiera, San Francesco comprende che qualcosa in lui è cambiato e che sarà compito suo diffondere tra le persone la parola del Signore.
Attualmente la croce originale si trova nella basilica di Santa Chiara ad Assisi. Sono state le suore clarisse a decidere di spostarla nel 1257 dalla Chiesa di San Damiano. Per i francescani rappresenta un punto di riferimento importante, il simbolo della loro missione, e ancora oggi si prendono cura della croce.
Ma la croce di San Damiano è molto di più. Si tratta di un’icona sacra ricca di immagini e persone che fanno assumere un significato più profondo alla croce. Sei curioso di scoprire la sua storia? Continua a leggere!
La storia del crocifisso di San Damiano
La croce di San Damiano in origine faceva parte di un complesso di più croci dipinte con figure simili secondo lo stile del Christus triumphans. Il nome dell’artista non si conosce ma sappiamo che è datata attorno al 1100 circa. L’interesse verso questo tipo di croci ha inizio nella chiesa orientale e fu importata in Umbria dai monaci serbi. Lo scopo della croce iconica era quello di insegnare il significato dell’evento raffigurato e di rafforzare così la fede delle persone.
Quando le suore clarisse decisero di trasferirsi da San Damiano alla basilica di Santa Chiara nel 1257 portarono con loro anche la croce originale, dove è conservata ancora oggi.
Attualmente è si trova al di sopra dell’altare della cappella del Crocifisso, l’unica parte rimasta dell’originaria Chiesa di San Giorgio, demolita per costruire la basilica di Santa Chiara. Il crocifisso appeso sopra l’altare dell’antica chiesa di San Damiano non è la versione originale bensì una copia.
Il crocifisso rappresenta Gesù ferito ma forte. Si tratta dell’iconografia del Christus triumphans, che trionfa sulla morte, con l’aureola che include anche l’immagine della croce glorificata. Il suo corpo appare luminoso e contrasta col rosso scuro e il nero, accentuando l’importanza di Gesù. Le restanti figure rappresentate sulla croce appaiono rimpicciolite. Sopra la sua testa è presente la scritta in latino che significa: Gesù nazareno re dei giudei.
Il legame con San Francesco d’Assisi
Il crocifisso di San Damiano è stato spostato dalla Chiesa di San Damiano alla Basilica di Santa Chiara ad Assisi nel 1257 per volere dalle suore clarisse. Ancora oggi è possibile ammirare la croce in questo particolare luogo di culto.

Davanti a questo crocifisso, San Francesco pregò nel 1205 e ricevette la chiamata a lavorare per la Chiesa del Signore. Inizialmente interpretò la voce del Cristo come una richiesta per restaurare la piccola Chiesa di San Damiano. Solo dopo comprese il vero significato delle sue parole: il Signore lo chiamava a lavorare per tutta la Chiesa. Come ci racconta la leggende dei tre compagni (VI-VII-VIII):
“Mentre passava vicino alla Chiesa di San Damiano, fu ispirato a entrarvi. Andatoci prese a fare orazione fervidamente davanti all’immagine del crocifisso, che gli parlò con commovente bontà: “Francesco, non vedi che la mia casa sta crollando? Va’ dunque e restauramela”. Tremante e stupefatto, il giovane rispose: “Lo farò volentieri, Signore”. Egli aveva però frainteso: pensava si trattasse di quella chiesa che, per la sua antichità, minacciava prossima rovina. Per quelle parole del Cristo egli si fece immensamente lieto e raggiante; sentì nell’anima ch’era stato veramente il crocifisso a rivolgergli il messaggio.
Uscito dalla chiesa, trovò il sacerdote seduto lì accanto, e mettendo mano alla borsa, gli offrì del denaro dicendo: “Messere, ti prego di comprare l’olio per fare ardere una lampada dinanzi a quel crocifisso. Finiti questi soldi, te ne porterò degli altri, secondo il bisogno”.
Gioioso per la visione e le parole del crocifisso, Francesco si alzò, si fece il segno della croce, poi, salito a cavallo, andò alla città di Foligno portando un pacco di stoffe di diversi colori. Qui vendette cavallo e merce e tornò subito a San Damiano. Qui ritrovò il prete, che era molto povero, e dopo avergli baciato le mani con fede e devozione, gli consegnò il denaro.”
La leggenda continua raccontandoci che, di ritorno dalla Chiesa di San Damiano, San Francesco era felice e impaziente di iniziare questo percorso. Così si confezionò un abito da eremita e si preoccupò di incoraggiare il prete della chiesa con le stesse parole che il vescovo rivolse a lui. Rientrando poi dalla città, iniziò a passeggiare per le vie lodando il Signore a gran voce.
Le lodi erano accompagnate dalla richiesta di aiuto per il restauro. Come ci racconta la leggenda, San Francesco diceva: “Chi mi dà una pietra, avrà una ricompensa; chi due pietre, due ricompense; chi tre, altrettante ricompense!”. E poi ancora: “Venite, aiutatemi in questi lavori! Sappiate che qui sorgerà un monastero di signore, e per la fama della loro santa vita, sarà glorificato in tutta la chiesa il nostro Padre celeste”.
Nel luogo sacro di San Damiano, a circa sei anni dalla sua conversione, diede inizio all’Ordine Glorioso e ammirabile delle povere donne e sacre vergini.
Particolarità: cosa lo rende così unico?
Il crocifisso di San Damiano è senza dubbio una delle croci più belle e particolari. Sulla superficie viene rappresentata l’Ascensione di Gesù verso la mano del Padre che lo accoglie in cielo. Il Cristo risorto entra dunque nella gloria del Padre e riserva un posto ai suoi seguaci come aveva promesso nel corso dell’Ultima Cena.

La scesa successiva simboleggia la vita e la vittoria. All’estremità superiore della croce è possibile notare un semicerchio aperto all’infinito con la mano benedicente del Padre. In cima alla croce sono presenti dieci angeli che fanno da corona all’Ascensione.
Il Corpo di Cristo appare rigido, vincente sulla morte e sulla croce. Il suo volto ha un’espressione pacata che racchiude un senso di sofferenza seria, composta e serena. I suoi capelli sono ben ordinati gli circondano il viso conferendogli un atteggiamento nobile. L’aureola è d’oro proprio come la croce all’interno della stessa aureola e sta a significare un Crocifisso Glorioso.
A destra e a sinistra una schiera di angeli circondano le mani del Cristo. San Giovanni, la Madonna e Longino sono disposti lungo la Croce al fianco di Gesù. Maria si trova alla sua destra, in luogo privilegiato per dimostrare la sua grazia. Accanto a lei Giovanni, il discepolo più amato da Gesù e che rappresenta tutti noi fedeli. Accanto alla Madonna, raffigurato in piccolo con le vesti da soldato romano è presente un Longino con in mano la lancia usata per ferire il Costato di Gesù. Infine, ai piedi della croce è rappresenta il popolo pagano.
Continuando a osservare le figure possiamo notare a destra del Cristo l’immagine di Maria Maddalena. Accanto a lei, Maria la madre di Giacomo e il centurione che sarà il primo a pronunciare: “Veramente quest’uomo è Figlio di Dio (Mc 15.39).
Il crocifisso di San Damiano è ricco di riferimenti importanti sulla messa in croce del Cristo.
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